Avete scelto di convolare a nozze e di coronare il vostro sogno d’amore con il rito civile. Può sembrare burocraticamente una scelta più facile, ma è bene sapere che anche per sposarsi in Comune ci sono alcuni documenti da portare e una programmazione che richiede almeno un paio di mesi per avere tutte le carte in regola.
Sono sempre di più le coppie che scelgono il matrimonio in Comune rispetto a quello religioso e al matrimonio concordatario. Va ricordato che il matrimonio civile non ha validità a livello religioso, mentre quello concordatario ha anche effetti civili. Ma non c’è poi una grande differenza nei preparativi, nell’importanza dell’evento, nella scelta dei vestiti, della location o nell’allestimento. Ecco tutto quello che c’è da sapere per realizzare un rito perfetto e senza nessun ostacolo burocratico e rendere così il matrimonio un evento magico.
Tutti i passaggi per sposarsi in Comune
I documenti necessari per il matrimonio civile
Per sposarsi in Comune servono alcuni documenti che si possono reperire con semplicità, ma visti i tempi della burocrazia è bene muoversi con due o tre mesi di anticipo sulla data in cui volete sposarvi. Per celebrare il matrimonio sono necessari:
- Documenti di identità validi degli sposi (carta di identità o passaporto)
- Atto di nascita di ciascun sposo
- Certificato contestuale che contiene informazioni su cittadinanza, stato di famiglia, stato civile e residenza (da richiedere all’anagrafe del proprio Comune di appartenenza).
Nel caso di seconde nozze o di vedovanza possono essere necessari altri documenti come i certificati delle precedenti nozze e poi la sentenza di divorzio o il certificato di morte del coniuge. Ci saranno dei costi da sostenere per la richiesta di pubblicazione (marche da bollo), che possono variare a seconda se gli sposi risiedono in comuni differenti e se la cerimonia si svolge fuori dal proprio Comune (in questo caso sarà necessaria una delega). Per conoscere i costi dei singoli Comuni, per conoscere i giorni e gli orari in cui è possibile celebrare le nozze e i costi per i matrimoni fuori dall’orario canonico o per non residenti si può contattare l’ufficio apposito o verificare le informazioni contenute sui siti web governativi.
Le pubblicazioni
Gli sposi, o eventualmente una persona che ha la procura della coppia, presentano all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza di uno dei due futuri sposi la richiesta di pubblicazione all’Albo Pretorio. Bisognerà fornire all’Ufficiale i dati personali degli sposi e una certificazione di libertà di stato, assenza di impedimenti di parentela, interdizione mentale o di condanne penali a carico. Verrà poi stilato il verbale, che sostituisce il registro cartaceo delle pubblicazioni. L’atto di pubblicazione resterà online per otto giorni. In questo lasso di tempo chi è a conoscenza di un motivo per cui la celebrazione non si debba tenere è tenuto ad informare le autorità. Al termine degli otto giorni (oltre ad altri tre per eventuali ricorsi) di pubblicazione, agli sposi verrà rilasciato un certificato di avvenuta pubblicazione.
Quando può avvenire il matrimonio
Il matrimonio con rito civile si può celebrare dopo 4 giorni dal termine delle pubblicazioni. Se però le nozze si celebrano in un Comune diverso da quello degli sposi, bisognerà chiedere il trasferimento dei documenti al Comune dove si svolgerà il rito. In ogni caso il matrimonio deve avvenire entro 180 giorni dalle avvenute pubblicazioni, pena la nullità delle pubblicazioni e l’iter deve essere ripetuto da capo. La celebrazione del rito si può svolgere nella sala comunale o in un luogo che è stato autorizzato per la celebrazione.
La celebrazione del rito civile
Le location per il matrimonio civile
Si può scegliere di sposarsi in Comune oppure in una delle location autorizzate che fanno parte del vostro Comune di residenza oppure di un altro municipio. È bene sapere, infatti, che ci sono dei luoghi specifici per celebrare i riti e quindi prima di scegliere un posto è bene informarsi che abbia l’autorizzazione (altrimenti potrete realizzare solo un matrimonio simbolico). Sul sito di ogni Comune di solito sono indicati i posti disponibili per celebrare le nozze e li potete scegliere la location che fa per voi e che denoterà anche lo stile del vostro matrimonio. Molti comuni hanno anche delle spiagge autorizzate in cui è possibile organizzare il rito. Quindi avrete un’ampia scelta di location, e quando visiterete il luogo avrete già modo di valutare lo stile e l’allestimento delle nozze.
La scelta del celebrante
Di solito il rito civile viene celebrato dal sindaco del Comune dove si svolge la cerimonia, oppure da un assessore o ancora può essere scelto in maniera libera dalla coppia. Succede spesso, infatti, che siano gli sposi a richiedere a un amico o a una persona cara di celebrare le nozze. L’importante è che il celebrante prescelto sia maggiorenne e sia in possesso dei diritti civili e non sia un parente diretto (linea collaterale) fino al secondo grado (es. i genitori e i figli non possono celebrare).
I testimoni per il matrimonio in Comune
Per il rito civile non esistono regole precise sui testimoni delle nozze. Gli sposi possono scegliere di avere accanto uno, due o tre testimoni, ma solo uno è quello che firma gli atti giuridici. Di solito gli sposi in un momento così importante vogliono accanto a loro un fratello o una sorella, un cugino o una cugina o gli amici più intimi. Sia ai testimoni che agli altri invitati potrete chiedere di effettuare una lettura o di scrivere un testo, così da personalizzare la cerimonia e rendere unico questo momento.
Come si celebrano le unioni civili
Le unioni civili tra due persone maggiorenni dello stesso sesso sono sancite dalla legge. Negli atti ufficiali come stato verrà scritto “unito/a civilmente”. Anche in questo caso è necessario presentare una richiesta all’Ufficiale di Stato Civile in un Comune a scelta degli sposi con indicazione dei nomi e cognomi, date e luoghi di nascita, cittadinanze e luoghi di residenza. Bisognerà poi dichiarare l’insussistenza delle cause impeditive alla costituzione dell’unione civile di cui all’art.1, comma 4 della legge 76/2016. Dopo la richiesta verrà redatto un processo verbale in cui sarà riportata anche la data scelta per il matrimonio. Entro 30 giorni, in cui l’ufficiale effettuerà le dovute verifiche, le parti potranno presentarsi in Comune per costituire l’unione. Solo se una delle due parti è residente in un paese estero, sarà necessario presentare anche una dichiarazione dell’autorità competente del proprio Paese (una sorta di nulla osta che può essere in alcuni casi sostituito da un’autodichiarazione e il permesso di soggiorno). Nel caso, quindi, di una unione civile non vengono effettuate le classiche pubblicazioni. Per la scelta del celebrante valgono le stesse indicazioni del matrimonio con rito civile.